Sulle Ossessioni di ieri e di domani.
Penso che sia arrivato un momento vitale per tutti noi - nè d'altronde,
senza questo particolare istante chiarificatorio, quest'epifania, avrebbe
un senso proseguire con questo blog.
Questa chiarificazione, quest'aspetto incontrovertibile, necessario,
momento di assoluta nitidezza dell'essere, non è nient'altro che un
convergere di rette verso un unico punto, una domanda focale che
agisce da inevitabile discriminante tra i versanti delle nostre esistenza.
La domanda, posta nella forma più semplice possibile, perchè sia
accessibile a voi, miei inconsistenti lettori ,è pressappoco questa:
"Perchè dunque prendersi la fatica di varcare il mare? Quale impeto
dell'anima, quale bruciante brama dovrebbe spingerci a saltare sulle
concave navi dalle nere vele, e lasciare questa terra, lasciare ogni cosa,
abbandonare il focolare, la roccia e l'intrecciarsi di spiriti presso la cui
alcova la nostra infanzia è svanita? E anche se dovessimo un giorno
asciare questa spiaggia di cenere, se dovessimo navigare lontano oltre
la sponda, fino a non trovare più nessun'altra terra, nessun'altro
sestante che quello mai ingannevole delle Effemeridi nautiche?
Lasciandoci dietro, più ancora che la tenebrosa e sciabordante
progressione di spiagge, scogliere, insenatura, la molto più complessa,
e mutevole, geografia del ricordo? Insomma, per quale cazzo di motivo
dovremmo andare in Svezia o in Irlanda, lontano da questo
cesso d'Italia?"
La risposta, io suppongo, potrebbe essere facilmente avocata ad un
numero relativamente ampio di fattori e discriminanti.
In ogni caso, penso che possiamo limitarci ad uno.
Italia = Democrazia Cristiana.
Svezia = Socialismo.
Per dirne uno.
Potrei aggiungere: il clima, Odino, l'idromele, le foreste, il Mare del
Nord, la figa bionda, il jazz, i Pain of Salvation.
Ed immagino che un cervello sottile, ed un'anima nobile, potrebbero
facilmente trovare altri motivi - per esempio, io, sinceramente, sono
molto restio a non uccidere quelli che gettano i fazzoletti usati
sul marciapiede.
senza questo particolare istante chiarificatorio, quest'epifania, avrebbe
un senso proseguire con questo blog.
Questa chiarificazione, quest'aspetto incontrovertibile, necessario,
momento di assoluta nitidezza dell'essere, non è nient'altro che un
convergere di rette verso un unico punto, una domanda focale che
agisce da inevitabile discriminante tra i versanti delle nostre esistenza.
La domanda, posta nella forma più semplice possibile, perchè sia
accessibile a voi, miei inconsistenti lettori ,è pressappoco questa:
"Perchè dunque prendersi la fatica di varcare il mare? Quale impeto
dell'anima, quale bruciante brama dovrebbe spingerci a saltare sulle
concave navi dalle nere vele, e lasciare questa terra, lasciare ogni cosa,
abbandonare il focolare, la roccia e l'intrecciarsi di spiriti presso la cui
alcova la nostra infanzia è svanita? E anche se dovessimo un giorno
asciare questa spiaggia di cenere, se dovessimo navigare lontano oltre
la sponda, fino a non trovare più nessun'altra terra, nessun'altro
sestante che quello mai ingannevole delle Effemeridi nautiche?
Lasciandoci dietro, più ancora che la tenebrosa e sciabordante
progressione di spiagge, scogliere, insenatura, la molto più complessa,
e mutevole, geografia del ricordo? Insomma, per quale cazzo di motivo
dovremmo andare in Svezia o in Irlanda, lontano da questo
cesso d'Italia?"
La risposta, io suppongo, potrebbe essere facilmente avocata ad un
numero relativamente ampio di fattori e discriminanti.
In ogni caso, penso che possiamo limitarci ad uno.
Italia = Democrazia Cristiana.
Svezia = Socialismo.
Per dirne uno.
Potrei aggiungere: il clima, Odino, l'idromele, le foreste, il Mare del
Nord, la figa bionda, il jazz, i Pain of Salvation.
Ed immagino che un cervello sottile, ed un'anima nobile, potrebbero
facilmente trovare altri motivi - per esempio, io, sinceramente, sono
molto restio a non uccidere quelli che gettano i fazzoletti usati
sul marciapiede.
3 Comments:
Sei il mio psicopatico preferito :*
Vabbe' ma ho scritto "psicopatico"
al maschile! :) ghgh
d.
Smettiamola di cantarcela tra di noi.
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