ABBusivi
Prendo spunto dalla questione sollevata dai media e da Grillo: la paura della gente (specialmente vecchietti che vivono soli, ma non solo) di uscire di casa per il rischio che qualcuno la occupi abusivamente mentre loro sono fuori.
Ora. Potrei partire da lontano e dire che il contratto sociale ci dovrebbe proteggere dalla paura, ma mi limiterò ad un'analisi più prosaica e limitata della situazione, in particolare di quella di Milano: in questa città l'affitto di un monolocale di 30mq può essere difficile da sostenere per una famiglia con due stipendi, a discapito dell'immagine internazionale di Città Della Moda e Grande Svincolo Economico esistono infatti due macro-sistemi integrati: quello del lusso e quello dei poveracci che tirano avanti e lavorano per quelli che nel lusso sguazzano. Ovviamente tra i due sistemi c'è quel tanto di permeabilità che basta a fare in modo che i poveracci non si sentano troppo inferiori e, anzi, possano fruire di ciò che ai loro occhi appare come lusso. Ingenui.
Ma sto divagando. Torniamo alle case e agli affitti: presumo (magari sbagliando) che buona parte delle persone che occupano abusivamente una casa lo facciano per una necessità più o meno reale, perché hanno bisogno di un tetto. Ovviamente questa necessità di occupare deriva necessariamente dai prezzi insostenibili e fuori mercato... la domanda che sorge spontanea è: quanta parte dei prezzi degli affitti è dovuta al normale andamento del mercato? Quanta, invece, è dovuta all'inquinamento di tale mercato dal fenomeno delle case sfitte, cioè case volutamente lasciate vuote in modo da far lievitare i prezzi delle altre?
Oltre a questo: quanti stabili potrebbero essere ristrutturati e lottizzati? Perché non viene fatto? In alternativa, se non è possibile ristrutturarli perché non vengono abbattuti per produrre nuovi terreni edificabili?
Sono domande che mi pongo da un sacco di tempo e a cui non riesco a trovare risposta.
Forse la risposta è, semplicemente, fuggire dalla città infame che ci vuole schiavi e consumatori?
dubbiosamente,
Sinistro
Ora. Potrei partire da lontano e dire che il contratto sociale ci dovrebbe proteggere dalla paura, ma mi limiterò ad un'analisi più prosaica e limitata della situazione, in particolare di quella di Milano: in questa città l'affitto di un monolocale di 30mq può essere difficile da sostenere per una famiglia con due stipendi, a discapito dell'immagine internazionale di Città Della Moda e Grande Svincolo Economico esistono infatti due macro-sistemi integrati: quello del lusso e quello dei poveracci che tirano avanti e lavorano per quelli che nel lusso sguazzano. Ovviamente tra i due sistemi c'è quel tanto di permeabilità che basta a fare in modo che i poveracci non si sentano troppo inferiori e, anzi, possano fruire di ciò che ai loro occhi appare come lusso. Ingenui.
Ma sto divagando. Torniamo alle case e agli affitti: presumo (magari sbagliando) che buona parte delle persone che occupano abusivamente una casa lo facciano per una necessità più o meno reale, perché hanno bisogno di un tetto. Ovviamente questa necessità di occupare deriva necessariamente dai prezzi insostenibili e fuori mercato... la domanda che sorge spontanea è: quanta parte dei prezzi degli affitti è dovuta al normale andamento del mercato? Quanta, invece, è dovuta all'inquinamento di tale mercato dal fenomeno delle case sfitte, cioè case volutamente lasciate vuote in modo da far lievitare i prezzi delle altre?
Oltre a questo: quanti stabili potrebbero essere ristrutturati e lottizzati? Perché non viene fatto? In alternativa, se non è possibile ristrutturarli perché non vengono abbattuti per produrre nuovi terreni edificabili?
Sono domande che mi pongo da un sacco di tempo e a cui non riesco a trovare risposta.
Forse la risposta è, semplicemente, fuggire dalla città infame che ci vuole schiavi e consumatori?
dubbiosamente,
Sinistro
Labels: abusivismo, affitto, casa, prezzi
posted by vlx at 3:17 PM
1 Comments:
beh, che milano sux, si sapeva.
alk
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