L'Italia, si sa, è
un paese laico. Laico per quanto stabilito dalla Costituzione.
Purtroppo,
abbiamo la sfortuna di avere una classe politica. No, scusate, intendevo una classe politica
non molto laica.
Grazie a questo fatto, possiamo permetterci di percepire esternazioni medioevali dello stampo di quelle prodotte in data odierna dal simpatico Sommo Pontefice di Sacra Romana Chiesa,
Ratzinger.
Questo losco figuro, è bene ricordarlo, prima di salire al soglio pontificio era
prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede, l'organo preposto a
vigilare sulla purezza della dottrina della Chiesa Cattolica che deriva direttamente dal
Tribunale dell'Inquisizione.
Bene. Oggi questo stinco di santo
ha invitato i politici di fede cattolica a "dare pubblica testimonianza della propria fede". Chiamatela ingerenza, se volete.
Potere temporale, anche. Insomma, uno schifo.
Per fortuna è andato avanti con
gesti di apertura verso la modernità, ribadendo il
no della Chiesa alla Comunione per i divorziati risposati, rilanciando il
celibato sacerdotale e prospettando la
reintroduzione del latino nelle grandi celebrazioni internazionali.
A quando la
reintroduzione del Sant'Uffizio?
disgustatamente,
Sinistro
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